Tutto pronto per il nuovo numero del nostro giornalino aziendale “il
Punto”, che in questa sua 58° uscita tratta il tema de “le Ricadute sul
Territorio”. Sono molti gli interventi esterni e gli articoli che parlano del
nostro operato sul territorio in favore di associazioni, enti e società in
genere.
Per non anticiparvi troppo del suo contenuto, abbiamo deciso di
pubblicare in anteprima solo l’articolo del nostro Presidente Novello Giovanni
dal titolo “É nella nostra NATURA.
RICADUTE quasi INTEGRALI sui TERRITORI dove OPERIAMO”, che ben riassume
le tematiche trattate in questo numero:
In un’era
dove dal punto di vista commerciale gran parte delle frontiere sono state
abbattute, non è facile capire se un ‘impresa porta dei vantaggi o meno nei
territori dove si insedia.
Tutti vanno
dappertutto, ed è più facile trovare episodi di pseudo colonialismo, di
depredazione di risorse e dei territori, piuttosto che iniziative di sviluppo
sostenibile durature.
Nel nostro
paese , abbiamo assistito all’acquisizione diffusa di imprese storiche italiane
da parte di gruppi stranieri, che a volte si traducono nel rafforzamento di
attività in difficoltà grazie all’ingresso in multinazionali senza penalizzare
le economie locali nate e cresciute in conseguenza della presenza di un
imprenditore locale forte di passione e qualità , a volte questo patrimonio materiale
ed immateriale viene disperso , perché dopo l’acquisizione seguono le
delocalizzazioni delle unità produttive , la chiusura degli stabilimenti e la
crisi di tutto l’indotto.
Nel primo
esempio si può annoverare Lamborghini, Gancia, Parmalat, Borsalino e molti
marchi della moda made in Italy, mentre nella seconda preferisco non fare
citazioni ma tutti noi sentiamo notizie sui media riferiti a marchi famosi in
crisi con la produzione portata all’estero o interrotta.
Anche nel
settore dei servizi alle imprese , siano essi facility –multiservizi-cleaning o
di logistica ,si è verificato lo stesso fenomeno e molte imprese storiche ,
famose e blasonate giunte alla seconda o terza generazione di imprenditori
della stessa famiglia , sono state cedute a imprese straniere, a volte
mantenendo il marchio e il management, a volte finendo assorbite senza lasciar
traccia della loro storia e della loro presenza sul territorio da cui sono
partite , parti fondamentali dello spirito e dello stile imprenditoriale.
Nel solo
nord ovest d’Italia, partendo da Cuneo passando per Torino, Milano, Genova
molte sono le imprese di pulizia o di movimentazione merci che sono passate
sotto proprietà di aziende tedesche, francesi, danesi e inglesi (Dussmann,
Elior, Iss, Kompass, Siram, ecc). È quindi paradossale, ma non troppo, che in
tale contesto economico e sociale, nell’Italia delle venti regioni e delle
oltre cento provincie, per superficialità e sempre presente campanilismo, non
si comprenda se chi arriva da “fuori” (chissà cosa vuol dire), (soprattutto se
è di una provincia o regione confinante), è portatore o no di importanti
ricadute sul territorio.
Il nostro
rapporto con i territori in cui operiamo non sono minimamente paragonabili con
le vicende precedentemente raccontate. Noi siamo un tutt’uno con i territori
dove andiamo a sviluppare le nostre attività.
Potrei
risolvere il tutto dicendo che il personale lo assumiamo sul posto con tutte i
ritorni del caso visto che l’ottanta per cento dei costi della cooperativa sono
nelle retribuzioni dei lavoratori.
Ma sarebbe
banale, perché le nostre attività sono gestite da tutti i competitor assumendo
le risorse umane necessarie sul posto e sarebbe antieconomico fare
diversamente.
Sarebbe
banale, ma si presterebbe a delle approfondite disquisizioni sui vari milioni
di euro di stipendi e salari distribuiti a Savona, Cuneo, Roma, Pisa, Milano e
Imperia.
Denaro a
tutti gli effetti distribuito e speso sul territorio. Ma non è solo questo
importantissimo ma scontato aspetto, che vede oltre l’ottanta per cento delle
risorse della Coseva finire speso in ogni singola area.
L’attenzione
al territorio è anche dato dal nostro spirito e dalla nostra sensibilità
appropriata.
L’attenzione
al territorio si estende alla rappresentanza negli organi societari della
cooperativa, dove da sempre e per quanto possibile cerchiamo di avere un
componente del CdA per ogni provincia dove lavoriamo. Costoro sono portatori
dei sentimenti e delle necessità dell’area di provenienza.
Siamo gente
cresciuta sul confine, siamo gente della periferia e quindi abbiamo innata
l’attenzione a chi è meno vicino al centro della cooperativa. Per noi non
esiste le distinzioni e avvertiamo tutti al centro. Tutti i territori in cui
operiamo sono al centro delle nostre iniziative e sono parte centrale di
un'unica impresa.
Sono
vent’anni che giriamo tutta la cooperativa negli incontri territoriali con i
lavoratori con l’iniziativa “Insieme. Per crescere.” Nell’ultimo tour, prima
del Covid, l’iniziativa di finanziare interventi di risanamento del territorio
ha visto la proposta di una socia lavoratrice di Cuneo relativa a un programma
per piantare tutti gli anni un certo numero di alberi, declinata anche in
funzione di compensazione emissioni di anidrite carbonica. Tutto ciò si farà.
Lo dimostra
anche la scelta dei consulenti dove Coseva annovera il consulente del lavoro a
Torino, l’organo di controllo per la prevenzione dei reati penali (dlgs
231/2001) a Roma, i consulenti in materia ambientale a Savona.
E ancora,
le regalie natalizie ai lavoratori Coseva attivate con card concordate con i
clienti (Coop Liguria e Centrale del
Latte di Roma in particolare, ma non solo) e consumate ovviamente in loco.
Ne sono poi
testimonianza le collaborazioni con i vari “Uffici per l’Impiego “, Servizi
Sociali comunali, enti di formazione e del terzo settore di ogni area locale in
cui operiamo, che hanno permesso di sviluppare collaborazioni che hanno portato
ad attivare progetti di inserimento al lavoro di persone in difficoltà.
In tutte le
località che vedono la presenza della nostra cooperativa l’attenzione alle
iniziative solidaristiche è sempre attiva e si concretizza con contributi ad
associazioni, volontariato, scuole, attività sportive e culturali. Anche la
scelta dei fornitori è secondo la logica di privilegiare quelli locali. Sovente
fornitori lontani dalla sede legale della cooperativa sono diventati fornitori
ufficiali di tutta l’azienda. La scelta dei fornitori strategici è basata
sull’affidabilità complessiva valutando la qualità dei servizi post vendita e
la convenienza dei prezzi a noi riservati aprendoci alla possibilità che un
fornitore locale lo possa diventare per tutta l’azienda indipendentemente
dall’ubicazione della sede. Per tutti gli atri fornitori l’aspetto territoriale
è fondamentale.
A
dimostrazione di quanto sopra posso quindi affermare, che date le nostre
caratteristiche di impresa di servizi e le nostre peculiarità di cooperativa
con politiche votate allo sviluppo sostenibile, le nostre risorse e le nostre
azioni sono indirizzate ad una ricaduta quasi integrale (tolte le tasse e le
imposte che finiscono allo stato) sui territori dove lavoriamo.
E’ NELLA
NOSTRA NATURA.
A breve sul nostro sito potrete trovare il numero completo del giornalino
da sfogliare.