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Anticipazione “Il Punto” – Giugno 2021

23/06/2021

Anticipazione “Il Punto” – Giugno 2021

Tutto pronto per il nuovo numero del nostro giornalino aziendale “il Punto”, che in questa sua 58° uscita tratta il tema de “le Ricadute sul Territorio”. Sono molti gli interventi esterni e gli articoli che parlano del nostro operato sul territorio in favore di associazioni, enti e società in genere.

Per non anticiparvi troppo del suo contenuto, abbiamo deciso di pubblicare in anteprima solo l’articolo del nostro Presidente Novello Giovanni dal titolo “É nella nostra NATURA.  RICADUTE quasi INTEGRALI sui TERRITORI dove OPERIAMO”, che ben riassume le tematiche trattate in questo numero:

 

In un’era dove dal punto di vista commerciale gran parte delle frontiere sono state abbattute, non è facile capire se un ‘impresa porta dei vantaggi o meno nei territori dove si insedia.

Tutti vanno dappertutto, ed è più facile trovare episodi di pseudo colonialismo, di depredazione di risorse e dei territori, piuttosto che iniziative di sviluppo sostenibile durature.

Nel nostro paese , abbiamo assistito all’acquisizione diffusa di imprese storiche italiane da parte di gruppi stranieri, che a volte si traducono nel rafforzamento di attività in difficoltà grazie all’ingresso in multinazionali senza penalizzare le economie locali nate e cresciute in conseguenza della presenza di un imprenditore locale forte di passione e qualità , a volte questo patrimonio materiale ed immateriale viene disperso , perché dopo l’acquisizione seguono le delocalizzazioni delle unità produttive , la chiusura degli stabilimenti e la crisi di tutto l’indotto.

Nel primo esempio si può annoverare Lamborghini, Gancia, Parmalat, Borsalino e molti marchi della moda made in Italy, mentre nella seconda preferisco non fare citazioni ma tutti noi sentiamo notizie sui media riferiti a marchi famosi in crisi con la produzione portata all’estero o interrotta.

Anche nel settore dei servizi alle imprese , siano essi facility –multiservizi-cleaning o di logistica ,si è verificato lo stesso fenomeno e molte imprese storiche , famose e blasonate giunte alla seconda o terza generazione di imprenditori della stessa famiglia , sono state cedute a imprese straniere, a volte mantenendo il marchio e il management, a volte finendo assorbite senza lasciar traccia della loro storia e della loro presenza sul territorio da cui sono partite , parti fondamentali dello spirito e dello stile imprenditoriale.

Nel solo nord ovest d’Italia, partendo da Cuneo passando per Torino, Milano, Genova molte sono le imprese di pulizia o di movimentazione merci che sono passate sotto proprietà di aziende tedesche, francesi, danesi e inglesi (Dussmann, Elior, Iss, Kompass, Siram, ecc). È quindi paradossale, ma non troppo, che in tale contesto economico e sociale, nell’Italia delle venti regioni e delle oltre cento provincie, per superficialità e sempre presente campanilismo, non si comprenda se chi arriva da “fuori” (chissà cosa vuol dire), (soprattutto se è di una provincia o regione confinante), è portatore o no di importanti ricadute sul territorio.

Il nostro rapporto con i territori in cui operiamo non sono minimamente paragonabili con le vicende precedentemente raccontate. Noi siamo un tutt’uno con i territori dove andiamo a sviluppare le nostre attività.

Potrei risolvere il tutto dicendo che il personale lo assumiamo sul posto con tutte i ritorni del caso visto che l’ottanta per cento dei costi della cooperativa sono nelle retribuzioni dei lavoratori.

Ma sarebbe banale, perché le nostre attività sono gestite da tutti i competitor assumendo le risorse umane necessarie sul posto e sarebbe antieconomico fare diversamente.

Sarebbe banale, ma si presterebbe a delle approfondite disquisizioni sui vari milioni di euro di stipendi e salari distribuiti a Savona, Cuneo, Roma, Pisa, Milano e Imperia.

Denaro a tutti gli effetti distribuito e speso sul territorio. Ma non è solo questo importantissimo ma scontato aspetto, che vede oltre l’ottanta per cento delle risorse della Coseva finire speso in ogni singola area.

L’attenzione al territorio è anche dato dal nostro spirito e dalla nostra sensibilità appropriata.

L’attenzione al territorio si estende alla rappresentanza negli organi societari della cooperativa, dove da sempre e per quanto possibile cerchiamo di avere un componente del CdA per ogni provincia dove lavoriamo. Costoro sono portatori dei sentimenti e delle necessità dell’area di provenienza.

Siamo gente cresciuta sul confine, siamo gente della periferia e quindi abbiamo innata l’attenzione a chi è meno vicino al centro della cooperativa. Per noi non esiste le distinzioni e avvertiamo tutti al centro. Tutti i territori in cui operiamo sono al centro delle nostre iniziative e sono parte centrale di un'unica impresa.

Sono vent’anni che giriamo tutta la cooperativa negli incontri territoriali con i lavoratori con l’iniziativa “Insieme. Per crescere.” Nell’ultimo tour, prima del Covid, l’iniziativa di finanziare interventi di risanamento del territorio ha visto la proposta di una socia lavoratrice di Cuneo relativa a un programma per piantare tutti gli anni un certo numero di alberi, declinata anche in funzione di compensazione emissioni di anidrite carbonica. Tutto ciò si farà.

Lo dimostra anche la scelta dei consulenti dove Coseva annovera il consulente del lavoro a Torino, l’organo di controllo per la prevenzione dei reati penali (dlgs 231/2001) a Roma, i consulenti in materia ambientale a Savona.

E ancora, le regalie natalizie ai lavoratori Coseva attivate con card concordate con i clienti (Coop Liguria e Centrale  del Latte di Roma in particolare, ma non solo) e consumate ovviamente in loco.

Ne sono poi testimonianza le collaborazioni con i vari “Uffici per l’Impiego “, Servizi Sociali comunali, enti di formazione e del terzo settore di ogni area locale in cui operiamo, che hanno permesso di sviluppare collaborazioni che hanno portato ad attivare progetti di inserimento al lavoro di persone in difficoltà.

In tutte le località che vedono la presenza della nostra cooperativa l’attenzione alle iniziative solidaristiche è sempre attiva e si concretizza con contributi ad associazioni, volontariato, scuole, attività sportive e culturali. Anche la scelta dei fornitori è secondo la logica di privilegiare quelli locali. Sovente fornitori lontani dalla sede legale della cooperativa sono diventati fornitori ufficiali di tutta l’azienda. La scelta dei fornitori strategici è basata sull’affidabilità complessiva valutando la qualità dei servizi post vendita e la convenienza dei prezzi a noi riservati aprendoci alla possibilità che un fornitore locale lo possa diventare per tutta l’azienda indipendentemente dall’ubicazione della sede. Per tutti gli atri fornitori l’aspetto territoriale è fondamentale.

A dimostrazione di quanto sopra posso quindi affermare, che date le nostre caratteristiche di impresa di servizi e le nostre peculiarità di cooperativa con politiche votate allo sviluppo sostenibile, le nostre risorse e le nostre azioni sono indirizzate ad una ricaduta quasi integrale (tolte le tasse e le imposte che finiscono allo stato) sui territori dove lavoriamo.

E’ NELLA NOSTRA NATURA.

 

A breve sul nostro sito potrete trovare il numero completo del giornalino da sfogliare.